La Bibbia di Kolbrin di Claudio Colombi


Titolo: La Bibbia di Kolbrin: L'avvento del distruttore
Autore: Claudio Colombi
Genere: Thriller
Anno: 2019
Pagine: 653
Prezzo: 18,00€
Kindle Unlimited gratis


RECENSIONE
Cari lettori,
oggi vi voglio parlare di un thriller che non solo mi è piaciuto, ma ritengo che sia uno dei più belli che io abbia mai letto. "La Bibbia di Kolbrin" di Claudio Colombi ha come protagonista un serial killer che uccide da ben trent'anni. Donne, uomini, giovani, anziani o bambini: le vittime non potrebbero essere più diverse di così ed è proprio per questo che l'FBI non riesce ad avvicinarsi all'assassino. Ma tutto cambia quando viene uccisa brutalmente una ragazza italiana in un appartamento ad Austin in Texas...

Sinceramente all'inizio ero un po' intimorita dalle 650 pagine e non mi sarei mai aspettata di divorarle in così poco tempo. Il racconto inizia subito con un grande colpo di scena e ne seguono tantissimi altri fino all'ultima riga. Scopriamo sin da subito chi è il serial killer e lo conosceremo a fondo, una cosa che io ho apprezzato tantissimo! Sapere cosa pensa un assassino e seguirlo passo per passo è stata un'esperienza unica e meravigliosa! La scrittura è piena di dialoghi e risulta molto scorrevole. La curiosità mi spingeva a divorare una pagina dopo l'altra. Se siete in cerca di un thriller mozzafiato vi consiglio questo, anzi se amate il genere PRETENDO che lo leggiate! 😂💓Più in basso trovate una piccola intervista. 💕

TRAMA
Il Distruttore è un serial killer. La Bibbia di Kolbrin la sua firma. Uccide da trent'anni. Non ha mai commesso errori. L’FBI brancola nel buio. Una giovane ragazza italiana viene orribilmente uccisa in un appartamento ad Austin in Texas, dove si trova per frequentare un master. L’ultima lettera scritta alla nonna sarà il detonatore di eventi in Italia e negli Stati Uniti. Ivo Lenzi, un giovane avvocato, si troverà, suo malgrado, a combattere per salvarsi. L’unico modo per uscirne è scovare e affrontare l’assassino. Per farlo dovrà scendere uno a uno gli scalini che lo condurranno alle porte dell’Inferno.

INTERVISTA
Com'è nata l’idea di questo thriller?
L’idea embrionale era di una lettera spedita dalla futura vittima di un serial killer contenente indizi che potessero portare a smascherarlo. Su questo ho creato l’architettura del romanzo. In senso generale, invece, volevo ribaltare quelle che sono le consuetudini dei thriller. Volevo svelare sin dal principio il volto dell’assassino per portare il lettore “dentro” la storia, così che egli potesse conoscere anche il suo mondo.

Quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
Per arrivare al romanzo finito come lo hai letto tu, ho impiegato tre anni. La fase di studio e approfondimento è stata piuttosto lunga. Considera poi che La Bibbia di Kolbrin, nella sua versione originale, contava 1.085 pagine. Il lavoro di limatura è stato lungo e difficile. Ho dovuto sacrificare parti che, a parere mio, erano valide, ma avevo la necessità di contenere il numero di pagine per ragioni di pubblicazione.

Qual è il tuo personaggio preferito?
Mark, l’investigatore, rappresenta la bontà e i principi nobili della vita: il sacrificio, l’aiutare gli altri, la purezza d’animo. E’ facile volergli bene. Non ti nego, però, che il fascino sinistro del Distruttore mi attrae.

Il libro conta più di 600 pagine e ci sono tantissimi colpi di scena. Avevi le idee chiare sin dall'inizio oppure ti venivano nuovi spunti durante la scrittura?
La scrittura per me rappresenta un mondo parallelo. Nella fase iniziale, sono io che creo i personaggi e il contesto. Fornisco loro l’energia iniziare per vincere l’inerzia, ma poi li lascio camminare con le loro gambe. Un po’ come spingere un’auto ferma verso un tratto di strada in discesa. I personaggi diventano reali nella mia mente, vivono con me e mi raccontano la loro storia. Non devo inventarmi nulla; solo descrivere ciò che vedo nel loro mondo. Può sembrare strano, ma è così. E il mio scopo è raggiunto quando un lettore mi dice che ha “sentito” i personaggi, gli sembrava di vederli e di camminare con loro. Ecco, in quel caso, egli ha vissuto la mia esperienza.

L’ultima pagina termina con una promessa: ci sarà un continuo. Ci puoi già svelare qualcosa?
Sì, ci sarà un continuo. C’era nella mia testa sin dal principio. Devo solo vincere la suddetta inerzia iniziale. Scrivere è un piacere per me, ma anche un sacrificio. Presto mi metterò al lavoro. Posso solo dirti che ancora una volta, sin dal principio, il lettore vedrà stravolte completamente le sue ipotesi. Chi la letto La Bibbia di Kolbrin può farsi un’idea di quello che sarà il continuo. Bene, lasciatelo perdere: non sarà come pensate.

AUTORE

Classe 1969, è un imprenditore che per lavoro ha viaggiato a lungo. Pubblica il suo primo romanzo, “Quando qualcuno chiama”, all’età di 24 anni. Dopo una lunga assenza dal panorama letterario torna con un romanzo noir, capace di rapire il lettore dalla prima pagina per lasciarlo poi, spossato, al cospetto di un finale che mai avresti potuto neppure immaginare.


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